Rischio di investimento
Il carrello elevatore (o muletto) è un mezzo presente nella maggior parte delle aziende utilizzato sia per la movimentazione di merci all’interno di depositi e magazzini, sia per il carico e scarico delle stesse dai mezzi di trasporto. Ai sensi dell’art. 37 del D.lgs. 81/2008 e dell’Accordo della Conferenza Stato-Regioni sulle attrezzature di lavoro del 22 febbraio 2012, gli addetti all’utilizzo del carrello elevatore devono essere adeguatamente formati. La formazione specifica per gli addetti ha una durata di 12 ore e prevede un aggiornamento quinquennale di 4 ore.
Se da un lato il carrello elevatore consente di movimentare le merci in maniera molto agevole, in quanto non è “vincolato” come altre attrezzature di sollevamento e movimentazione, quali le gru a bandiera e i carri ponte, dall’altro introduce in azienda diversi rischi. La movimentazione dei carrelli elevatori negli ambienti di lavoro, infatti, determina l’insorgenza di alcune situazioni di rischio, non solo per chi conduce il mezzo ma anche per i lavoratori che operano o transitano nelle zone circostanti.
I principali rischi connessi all’utilizzo del carrello elevatore sono:
- rischio di investimento;
- rischio di caduta di materiale;
- rischio di ribaltamento;
- rischio di formazione di atmosfere esplosive.
Il rischio di investimento
È proprio sul rischio di investimento nei confronti dei lavoratori che operano nello stesso ambiente in cui il carrello elevatore è in azione che vogliamo porre l’attenzione. Dal documento Inail del 2017 “Investimento dei lavoratori in ambienti di lavoro” si evince che l’investimento dei lavoratori da parte di mezzi (autovetture, mezzi pesanti, carrelli elevatori, ecc.) rappresenta una delle principali cause di infortunio negli ambienti di lavoro. In particolare, il 12% degli infortuni conseguenti ad un investimento è causato dall’utilizzo di carrelli elevatori. Per tale ragione è estremamente importante che nelle aziende vengano messe in atto le misure di prevenzione e protezione idonee per eliminare o, laddove non fosse possibile, ridurre al minimo il rischio di investimento da carrelli elevatori.
La prevenzione
La massima attenzione deve sempre essere posta in particolare nell’organizzazione e nella gestione degli spazi e degli ambienti di lavoro.
Per prevenire il rischio di investimento è di fondamentale importanza l’organizzazione dell’ambiente di lavoro. In particolare, il lay-out aziendale deve essere organizzato in modo da considerare sia lo spazio necessario alle manovre del mezzo, sia quello per il transito delle persone. A tal proposito risulta molto efficace la realizzazione della segnaletica orizzontale in modo da individuare apposite corsie e attraversamenti destinati al transito pedonale e altri dedicati alla movimentazione dei carrelli elevatori.
Un’altra misura da mettere in atto per ridurre il rischio di investimento è quella di mantenere in perfetta efficienza il carrello elevatore, in particolare per quanto riguarda il sistema frenante, i segnalatori acustici (cicalino di retromarcia) e luminosi (lampeggiante).
Spesso, però, il cicalino di retromarcia e il lampeggiante lasciano incerti sulla direzione del carrello elevatore, specialmente quando lo stesso si sta muovendo tra i corridoi delle scaffalature.
Per tale ragione si sta diffondendo un nuovo dispositivo di sicurezza, da installare sul carrello elevatore, che supera i limiti dei dispositivi richiesti dalla legge (cicalino e lampeggiante): si tratta del dispositivo spot light.
Il dispositivo “spot-light”: cos’è?
Il dispositivo spot-light è un sistema di segnalazione visivo che proietta a terra un punto o una striscia luminosa in modo da segnalare la presenza del carrello elevatore ai pedoni. In altre parole, la striscia luminosa proiettata sulla pavimentazione ha l’obiettivo di avvisare il pedone che nell’area sta per sopraggiungere il carrello elevatore. Non solo, ma muovendosi solidalmente al carrello elevatore, non lascia dubbi sulla direzione del carrello stesso.
Tale sistema è costituito da uno o più fari installati nella parte superiore della cabina. A seconda della posizione in cui i fari vengono installati cambia la modalità di segnalazione, ad esempio:
- delimitazione del perimetro del carrello elevatore;
- segnalazione anticipata anteriore e posteriore;
- segnalazione anticipata anteriore, posteriore e laterale.
Un esempio di questo tipo di prodotti è il Bluespot di Linde, da cui è tratta l’immagine sottostante e reperibile a questo link.
Il dispositivo spot light è una soluzione molto efficace per ridurre il rischio di investimento negli ambienti di lavoro in cui arredi, macchine e/o scaffalature impediscono o limitano il campo visivo. Il punto di forza di tale dispositivo è quello di segnalare in anticipo eventuali situazioni di pericolo.
Il valore aggiunto, considerati i rischi da prevenire e il costo di questo tipo di dispositivo, è a nostro avviso molto elevato.
Ovviamente l’installazione deve essere effettuata nel rispetto di tutte le norme di applicabili sia al dispositivo che al carrello elevatore.
[a cura di: Ing. Davide Marcheselli – Dott. Matteo Melli]